Per Tina Modotti la fotografia fu uno strumento di indagine e denuncia sociale. Sempre attenta a cogliere gli aspetti più duri del lavoro ed il desiderio di riscatto del popolo, tanto da farle guadagnare la fama di rivoluzionaria.
Tina Modotti “Fotografa” all’AuditoriumArte del Parco della Musica di Roma.
Per la rassegna La Fotografia al Femminile, promossa dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Contrasto, dal 14 marzo al 7 aprile 2013, sarà possibile ammirare sessanta fotografie della celebre fotografa Tina Modotti, tra cui molti degli scatti realizzati negli anni ’20 in Messico durante la rivoluzione.
Nata a Udine nel 1896, ha trascorso la sua vita da operaia, emigrante, attrice, fotografa, antifascista, perseguitata politica. Per la sua bellezza ed espressività fu modella per fotografi come Jane Reece, Johan Hagemayer e Edward Weston, che le sarà compagno per lungo tempo. Per Tina Modotti la fotografia fu uno strumento di indagine e denuncia sociale. Sempre attenta a cogliere gli aspetti più duri del lavoro ed il desiderio di riscatto del popolo, tanto da farle guadagnare la fama di rivoluzionaria. Artista di qualità e militante appassionata, per molti anni, dopo la sua morte, è stata dimenticata per il suo esser stata antesignana della donna libera e culturalmente impegnata nella prima metà del secolo scorso.
Questa mostra ricostruisce il percorso artistico di Tina Modotti e la sua tumultuosa vicenda umana, la cui sintesi troviamo in una frase di una sua lettera ad Edward Weston del novembre del 1926:
“… accetto il tragico conflitto tra la vita che cambia continuamente e la forma che la fissa immutabile.”
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