LE TANTE FACCE DEL COLORE / L’uomo e il territorio – I colori e l’ambiente. Dal 10 al 24 maggio 2015 a Magliano Sabina in occasione della festa di San Liberatore, Santo Patrono della città, saranno aperte numerose mostre fotografiche nel Centro Storico, che andranno ad arricchire l’offerta culturale e turistica della manifestazione promossa dalla locale Pro Loco con il patrocinio del Comune di Magliano Sabina.
Le mostre di Le Tante Facce del Colore – tutte personali di fotografi professionisti ed amanti della fotografia – sono distribuite su un percorso che consente al visitatore, curioso e appassionato, di visitarle e al tempo stesso di girare la città, per coglierne gli aspetti più diversi, per soffermarsi alle bancarelle dei mercatini dislocati nelle diverse piazze, ascoltare i cori itineranti e tanto altro ancora.
Ma il fatto, forse più intrigante, è che per allestire le mostre fotografiche sono stati scelti luoghi non certo usuali, ma locali e negozi che da tempo sono in disuso, con l’intenzione di riaprili per rileggerne la storia anche nel loro aspetto di abbandono.
Non è casuale il tema delle mostre diffuse di Magliano Sabina 2015: LE TANTE FACCE DEL COLORE, L’uomo e il territorio – I colori e l’ambiente. Il tema infatti apre le porte per gli autori ad una esplorazione dell’oggi e delle conseguenze dei cambiamenti sociali ed economici che ci portano a ripensare il vivere quotidiano, a recuperare sensazioni ed oggetti, a riscoprire quella solidarietà perduta anche nelle manifestazioni collettive di una volta.
E così ecco uno sguardo sugli orti sociali : l’uomo che torna alla terra ed ai suoi prodotti, un rapporto stretto quasi indissolubile [Salvatore Di Vilio]. Oppure la tenera osservazione di ciò che genera l’abbandono delle case e delle cose di tutti i giorni [Francesco Rinaldi]. Ed il paese? Cosa c’è dietro un concetto così semplice: il territorio, i piccoli centri [Franco Arminio], [Salvatore Di Vilio], [Federico Iadarola] … E come cambiano i luoghi narrati dagli scrittori e rivisitati oggi a distanza di anni [Ruggero Passeri] ? Forse anche i cieli cambiano e ci raccontano di noi [Maurizio Antonelli]. E cosa vede uno occhio estraneo che fruga nei vicoli o nelle strade di una città ad esso sconosciuta [Teresa Mancini]? Ma tutto intorno c’è la terra, quella terra a volte abbandonata, quella terra che produce e che muta con l’andar delle stagioni [Antonello Ruggeri]. Come muta il nostro essere riflesso nell’acqua, rendendoci diversi ma al tempo stesso sempre umani [Marzia Corteggiani]. E allora ecco alzarci, quasi volare, per osservare le piazze, i palazzi, i musei, i cortili da punti di vista straordinari [Toni Garbasso]. E poi tornare a terra, tra la gente che prega e segue il Santo per onorarlo ma anche per ritrovarsi insieme [Riccardo Cattani]. Scandagliare strade vissute quotidianamente con “fatica” per trovarvi oggetti abbandonati e trasformarli in arte attraverso sguardi sapienti [I Creativi], o pensare che l’immagine ricercata/prodotta sia il frutto dell’equilibrio e della sintesi tra il reale e il luogo intimo dell’interpretazione e delle emozioni [Sabrina Polimeni]…
In poche parole, per chi vuole passare una giornata diversa, le mostre fotografiche diffuse di Magliano Sabina sono l’occasione per viverla.