Opening 14 Aprile 2012 ore 10, Centro di Paleontologia Vegetale della Foresta Fossile di Dunarobba – Avigliano Umbro (Tr)
Biblioteca Comunale “Emilia Bettelli”
dal 14 Aprile al 14 Maggio 2012.
Quest’anno il comune di Avigliano Umbro, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della regione Umbria, il Ministero dei Beni Culturali e la Regione Umbria, ha scelto di celebrare la settimana nazionale della cultura con la personale di Antonio Picardi.
Il confronto sarà fra i reperti dell’affascinante, quanto unica foresta fossile di Dunarobba, ed il lavoro dell’artista partenopeo che, durante la sua lunga carriera, è stato costantemente affascinato dalla natura, dalle sue forme e dalle sue geometrie perfette.
Infatti, la natura, nel lavoro di Picardi, detta un percorso di ricerca nelle sue forme originarie, che tende ad una speculazione dei valori essenziali della forma e dei suoi simboli.
In questa occasione, il confronto con la maestosità della Foresta Fossile di Dunarobba richiamerà, ed allo stesso tempo metterà a confronto, il costante lavoro che Picardi ha teso verso l’atavicità delle forme naturali e quindi della loro assolutezza.
I solchi dei sedimenti paleontologici rivivono nel confronto con il tratto dei disegni di Antonio Picardi in un dialogo senza tempo che mostra quanto i linguaggi dell’arte, nel momento in cui si pongono domande universali, non conoscono il limite del tempo.
Leaves, nelle due sedi espositive mostrerà alcuni libri d’artista, disegni e grafiche che l’artista ha realizzato nel corso degli anni, in un percorso in cui il singolo spettatore troverà inaspettate risposte in immagini che, dalla natura, ci vengono presentati nel silenzio del vivere quotidiano.
La poliedrica creatività di Antonio Picardi è senza dubbio l’aspetto di pura contemporaneità che ispira il suo lavoro. Impegnato professionalmente nel campo della grafica, la sua ricerca ha sempre investito ampi spazi artistici, dal disegno su carta a quello su altri supporti, con una cura ed una ossessione per l’immagine e per i suoi significati atavici e relazionali. In questo infaticabile percorso, in cui la meticolosa attenzione per il tratto e per il disegno ha segnato la strada, la fascinazione per la natura, nelle sue forme e nelle sue geometrie perfette, è divenuta campo di sperimentazione in cui i colori, uniti ad una ricerca sempre tesa all’essenzialità, sono divenuti lo strumento con cui Picardi a reinterpretato i significati visivi. La natura e le sue forme originarie divengono parametro di lettura delle realtà simboliche universali, così come delle potenzialità gnoseologiche nonché teleologiche delle immagini. In questa prospettiva, la ricerca di Antonio Picardi diviene atemporale, profondamente storica e contemporanea, in un panorama in cui dal minimo si può giungere all’universale.