La Genesi di Sebastiao Salgado all'Ara Pacis

Chi si aspetta un’esposizione di fotogiornalismo rimarrà sorpreso, perché Genesi non è solamente questo… 

L’impressione che si ha attraversando le sale del museo dell’Ara Pacis di Roma che ospita, dal 15 maggio al 15 settembre 2013, la Genesi di Sebastiao Salgado è quella di una totale assenza della dimensione temporale.
Le oltre 200 immagini propongono al visitatore una realtà parallela ed estranea a tutto ciò che accade fuori le mura del museo capitolino e terminata la visita ci si meraviglia nel guardare l’orologio e constatare come il tempo passi velocemente quando a farci compagnia è l’arte.
Chi si aspetta un’esposizione di fotogiornalismo rimarrà sorpreso, perché Genesi non è solamente questo.
Le immagini, frutto di un lavoro di ricerca di oltre 8 anni, vanno oltre la mera documentazione della natura vergine e incontaminata che il fotografo si era riproposto di immortalare all’inizio del suo viaggio alla ricerca di quella realtà non ancora raggiunta dall’età moderna.
Le foto appese ai muri colorati del museo hanno ognuna una storia che cercano prepotentemente di raccontare: dagli scatti “rubati” alla quotidinaità degli animali selvatici, ai ritratti degli abitanti di popolazioni indigene, fino ai paesaggi tanto desolati quanto ricchi di particolari illusori.
Salgado ci accompagna in un viaggio nella “sua” dimensione, una dimensione dove la natura è protagonista e madre di tutte le cose e dove i colori scompaiono per dare spazio a un bianco e nero meno sfarzoso e più reale e drammatico.
Così, avventurandosi per sale e corridoi, si perde il senso della realtà vivendo appieno l’esperienza della riscoperta delle origini dell’uomo e del mondo.
Ogni foto spicca per unicità attraendo il visitatore a se attraverso un magnetismo composto da un misto di curiosità e meraviglia…a volte, soffermandosi su di un’immagine senza riuscire a distoglierne gli occhi, ci si stupisce che il soggetto raffigurato non si animi dando vita alla sua storia, quella storia che Salgado è riuscito ad intrappolare per sempre con la sua macchina fotografica, una storia che è quella di tutti noi esseri viventi abitanti del pianeta che ci ospita.
L’utopia del visitare una mostra come questa sta nell’esistenza della mostra stessa, ovvero pagare un biglietto per poter ammirare in un museo una natura che ai nostri occhi appare quasi surreale, ma con la quale in realtà potremmo coesistere e goderne dal vivo ogni giorno.
Ed è proprio questo lo scopo di Genesi: farci capire che quello che l’autore è andato a fotografare negli angoli più remoti del pianeta è qualcosa di unico e meraviglioso che dobbiamo salvaguardare e cercare di riconquistare.

Scritto da Arianna Palazzi
Foto di Arianna Palazzi
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